ADDIO MTV

Alzi la mano chi, parlando di piazza Duomo a Milano, girandosi verso quella terrazza non ha mai detto “da lì trasmetteva TRL”.

Per voi, più piccini, che non sapete di cosa sto parlando, mi riferisco a una delle realtà televisive e culturali che hanno segnato più di tutte una generazione.

Notizia di questi giorni, poi smentita dalla stessa SKY proprietaria dell’emittente, è che MTV8 (la necessità dell’8 mi è sconosciuta) diventerà TV8.

Marchio storico a parte, la M di Music si era già persa da tempo

In un mondo di musica On Demand in cui tutto ciò che vuoi ascoltare è disponibile sempre in qualsiasi luogo su qualsiasi tipo di dispositivo, a cosa servono, in effetti, dei programmi che la musica te la spiegano e te la raccontano?

Quello che però non è scritto nei valori di audience o d’introiti pubblicitari, è che quel modo specifico di fare televisione era per molti versi un fenomeno sociale, un momento di aggregazione o una meta da raggiungere.

Quando a 12/13 anni si guardava MTV e si sognava di essere un VJ per la vita meravigliosa che facevano: MTV on the Beach, TRL, HitList Italia o UK.

La musica veniva “raccontata” e fatta vivere.

Era una popolarità vera. Fatta di contatto puro con il pubblico.

Ora le webstars hanno bacini d’utenza molto più ampi, ma non c’è interazione reale con un pubblico sparso in milioni di devices collegati solo attraverso uno schermo.

Non esiste più il “viaggio per assistere alla diretta e magari strappare qualche autografo”, ora tutto vola sul filo del “like” e si è perso il valore di una comunicazione “uno a molti” per fare spazio a un “molti a molti” in cui il contenuto non è più il valore aggiunto, ma è solo il veicolo per poter emergere in un mare di informazioni più o meno filtrate.

MTV Italia è stata levatrice di star ormai affermate, ma è stata anche capace di creare programmi che segnarono un’epoca e uno stile di comunicazione ai giovani che le TV più generaliste non potevano permettersi (qualcuno si ricorda di Love Line?).

Chi segue MTV8 o MTV Next nell’ultimo periodo ha sicuramente notato che ormai di musica non si parla più nemmeno per sbaglio.

Tra i programmi rubati ai “satellitari” Real Time o DMAX o i vari XXX Shore, che fanno sembrare l’ubriachezza molesta e il sesso facile come un obiettivo di vita a cui il mondo giovane dovrebbe aspirare, allora forse è un sollievo che questo grande canale smetta di esistere nel nostro paese.

Nel mio piccolo, credo ancora che il mezzo televisivo e quello radiofonico possano dire ancora molto ad un pubblico giovanissimo che non si appassiona a nulla per più di 2 settimane, o che vive per una popolarità effimera e non reale come quella del Social.

Su ForMusic TV o su Electoradio stiamo cercando ancora di fare questo.

Raccontare e presentare la musica dandole il valore che merita, regalare spazio alla voce degli artisti creando un contenitore che possa incanalare un pubblico vero e affezionato.

Forse sbaglio, probabilmente sono ancora ancorato a dei falsi miti che non esistono più.

Ma io ci credo ancora un po’.

Grazie MTV

Alessandro Costa