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14 Nov

SE IL TERRORE ZITTISCE LA MUSICA

 

Volevo aspettare di tornare da Parigi per scrivere questo post, ma l’impazienza ha prevalso.

In queste ultime ore ci siamo scatenati sui Social con frasi di odio, preghiere, esperti improvvisati di politica estera.

Sono altre però le notizie che mi hanno spinto a voler scrivere questo articolo. Molti artisti hanno annullato i loro concerti o tour in seguito ai fatti di ieri qui a Parigi.

Gli U2 avrebbero dovuto esibirsi qui proprio stasera, i Foo Fighters a Torino.. Tutto annullato.

È giusto? Forse… Io non penso. La musica è la forma d’arte che più di tutte può dare una risposta. Una risposta alla paura che ci vorrebbe in silenzio, beh se stiamo in silenzio allora hanno davvero vinto loro.

Un concerto, forse, può essere davvero la più grande forma di rispetto verso chi magari la vita l’ha persa proprio mentre si godeva la felicità che solo la musica dal vivo può regalare.

Fermare tutto nel nome del rispetto mi sembra una scusa, una bugia camuffata di buonismo per non salire sul palco magari col groppo in gola magari in sordina, magari senza quella carica quella magia o quella gioia che sarebbe quasi scontata in una situazione normale, ma con la consapevolezza che quelle note darebbero voce a migliaia di persone che vogliono gridare la propria rabbia, la propria libertà. Invece.. Silenzio.

Ha ragione Tiziano Ferro: “La musica mi ha sempre aiutato nei momenti peggiori ed è per questo che la musica non si deve fermare”

Silenzio non sempre vuol dire rispetto.

Alessandro Costa

Il post Facebook dei Foo Fighters Il post Facebook di Tiziano Ferro

 

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