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20 Dic

STORIE DI RIMBALZI

Il concetto di blog moderno è più o meno quello di raccontare quante cose “fighe” faccia chi il blog lo scrive, ma oggi non è così.

Anche se l’articolo voleva partire come racconto di un grande evento in quel di Milano, purtroppo sarà la cronaca di una situazione da “bene ma non benissimo”:

Evento organizzato da due marchi molto noti, con l’esibizione dei finalisti di una altrettanto nota trasmissione televisiva.

Ecco! Dopo aver ricevuto l’invito “nominativo” e averlo confermato me la prendo con calma.

Non parlando di una prima alla Scala o  della Tosca al  Teatro Regio di Torino, ma di un evento di musica e dj set non mi sono preoccupato di quel “dalle 22” scritto sull’evento.

Dalle 22 (senza un alle …. ) presuppone il fatto che possa arrivare a Milano in tranquillità, fare cena e arrivare alla porta intorno alle 23:00.

Qui la sorpresa: “Liste Chiuse”

Partiamo con la spiegazione di come funzionano certi tipi di eventi.

I marchi che organizzano si affidano il 99% delle volte ad agenzie che si devono occupare di tutta quella che è la parte operativa come sicurezza, dj, ecc.

Se però “il cliente” non controlla, succede che la persona adibita a controllare gli ingressi decide che, dopo un’ora di servizio, si è rotta le balle di stare a spuntare nomi e che ha voglia di andarsi a fare serata.

Da disposizioni alla sicurezza  di non fare più entrare nessuno e chi si è visto si è visto, in più notoriamente il buttafuori non brilla per diplomazia ed ampiezza di vedute.

Fosse successo in una qualsiasi serata di qualsiasi locale di qualsiasi città non ci sarebbe nulla di strano… cose che capitano.

Quando però metti insieme due marchi così importanti e mandi inviti nominativi a chi sai arrivare da un’altra città, allora la cosa diventa inaccettabile.

Risultato: “torniamo a Torino e andiamo a berci qualcosa in piazza”.

Il problema di fondo è il fatto che non sono stato rimbalzato solo io, tante persone con me erano in lista e sono state lasciate fuori.

Tutto ciò ovviamente si ripercuote sull’immagine del marchio stesso, perché se ad un evento vengo invitato, pretendo almeno di poter entrare.

La frase che segna lo stile è stata detta dal buttafuori di cui sopra che alla richiesta di parlare con qualcuno dell’organizzazione mi ha liquidato con un: “tanto lo sai che non viene nessuno, sai benissimo come funziona in queste cose”.

La mia fortuna, a differenza magari di altri, è che con questo marchio non solo ci ho già lavorato, ma conosco molto bene uno dei responsabili del marketing che appena è venuto a conoscenza  di questo siparietto, mi ha telefonato all’1:30 di notte scusandosi e ringraziandomi di aver segnalato, dimostrandomi nuovamente non solo la sua professionalità ma anche la sua educazione ed amicizia.

Purtroppo è andata così

Ci si vede la prossima volta

 

Alessandro Costa

 

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