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18 Lug

RIHANNA, BELLA SENZ’ANIMA

Lunedì scorso ho avuto la fortuna di poter assistere al concerto dell’artista POP più importante degli ultimi anni, Rihanna. Prima di attirarmi le ire dei fan più sfegatati parto col dire che le mie preferenze musicali per quanto riguarda la musica Live sono prettamente sul rock, dove sono la musica e i musicisti a fare da padroni. Partendo da questo presupposto, però, sono al Palalpitour di Torino pieno di aspettative e curiosità non tanto per la musica, quanto per lo show vero e proprio.

Il concerto parte da un palco secondario con una Rihanna incappucciata ma sexy, sexy in modo assurdo (e senza il bisogno della “magnum”). Una camminata spettacolare su una passerella trasparente che la fa volare sul palco principale, ed inizia il vero concerto. Dal repertorio di questo fenomeno della musica black potrei estrapolare un DJ set completo dall’apertura soft, all’orario centrale EDM, alla chiusura elettronica se includiamo collaborazioni e remix vari, ed è proprio per questo che mi aspetto un live eccitante, pieno di carica e divertimento. Musicisti e ballerini (pochi) sono di prim’ordine, ma sembra sempre che manchi qualcosa, che la vera festa stia per iniziare.

In realtà non inizierà mai, i cambi d’abito della stella nera sembrano puntare solo sul bello (e su questo non si può discutere), senza, però, dare una sferzata al ritmo ed un’accelerazione allo show. Poche emozioni e poca incisività ad esclusione di una “We Found Love” interpretata magistralmente sia da Rihanna che dai musicisti, anche se il mashup vocale con “How Deep Is Your Love” mi ha lasciato spiazzato: in comune i due brani hanno il DJ (Calvin Harris) ma non la cantante e la cosa mi ha lasciato alquanto perplesso. Lo spettacolo procede su dei binari standard, con un bel gesto rivolto ai fan, quando prende la corona da regina dalla prima fila e la mette per un paio di brani. Meravigliosa nel gestire il suo “in-ear monitor” che non ha intenzione di stare al suo posto; una cosa che non la ferma di certo. Sembra un treno puntuale ed efficiente, fin troppo! Ringraziamenti applausi e buio. “Buio? Ma no dai adesso riuscirà per il classico bis! Ha cantato un’ora e venti minuti non può essere finito così.”

Invece è finito così, nel buio e nei titoli di coda dello schermo a scomparsa sul palco. Delusione forte per uno show che mi aspettavo d’impatto, ma che ha regalato poche sensazioni.

Cosa mi ha stupito? Non avevo mai visto un palco bianco. E come dimenticare la parete di schiuma che per 20 minuti è scesa sul palco fino a farmi preoccupare per la sopravvivenza dei percussionisti quasi sommersi? Sarà per la prossima.

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