I SUPEREROI DELLA CONSOLLE

Oggi parliamo di DJ mascherati.
Nella storia, in molti generi musicali, parecchi artisti sono ricorsi all’uso della maschera per creare quell’alone di mistero attorno ai loro personaggi.
Nel rock, per esempio, conosciamo gli Slipknot o i Kiss.
Nel mondo dell’elettronica, la maschera è uno strumento usato, ed abusato, da moltissimi artisti nel corso degli anni.
Maschere di qualsiasi genere, forma, dimensione. Dispositivi tecnologici assolutamente incredibili che trasformano un Dj set in uno show immagini e di luci concentrati su: una faccia.
L’idea di andare oltre la fisicità umana, crea automaticamente il personaggio in un mondo in cui l’immagine è tutto.
Essere icona di bellezza non conta più, si va oltre l’essere umano ed automaticamente, ci si crea un brand unico ed inimitabile.
Alcune di esse sono talmente complesse che mi chiedo come possano resistere, i loro proprietari, durante esibizioni di ore senza impazzire.
Dominatori assoluti, non solo per la maschera, senza ombra di dubbio i due DJ che hanno rivoluzionato la musica elettronica dell’ultimo secolo. Ovviamente i Daft Punk.
Due maschere che sono diventate icone, due volti assolutamente sconosciuti al pubblico (ad eccezione di alcune paparazzate che non hanno scalfito la loro grandezza).
Secondo posto, ovviamente al topo più famoso del mondo secondo solo a quello della Disney.
Lui la maschera l’ha tolta rendendo noto il suo volto, ma lo show di luci che riesce a produrre quell’aggeggio ha del miracoloso. Deadmau5
In Italia sono in molti ad avere optato per la maschera riuscendo così ad ovviare anche un altro problema che hanno i Dj della penisola: riuscire ad uscire più facilmente dai confini nazionali.
I più famosi in assoluto sono sicuramente i torinesi Dj From Mars, con le loro maschere di cartone che rappresentano la parte felice e la parte arrabbiata del duo, e The Bloody Beetroots, musicista incredibile con maschera “soft” che riprende le fattezze del cattivo Marveliano “Venom”.
L’elenco sarebbe davvero lungo: Mike Candys, Cazzette, Zardonic ecc.
Tra i più recenti vi segnalo l’ormai immenso Marshmello, che oltre alla maschera che ispira simpatia, abbina anche il look total white.
Riconoscendone il valore iconico, personalmente non impazzisco per le maschere, per una ragione di comodità (le poche che ho provato mi stavano mandando letteralmente fuori di testa), ma soprattutto perché guardare direttamente il pubblico negli occhi regala un’emozione più intensa.
E voi? Qual è la vosta maschera?
Pubblicato in disco