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14 Nov

SAPPIAMO ANCORA DIVERTIRCI?

Qualche tempo fa, mentre smanettavo su Facebook, è apparso nel mio feed uno stato di un amico fotografo che mi è restato impresso.

“Una volta cellulari da 300€ in tasca e bottiglie da 200€al tavolo, ora cellulari da 1000€ in una mano e cocktail da 5€ nell’altra”.

Vi tranquillizzo subito: non è un post a favore del consumo smodato di alcool ne denigratorio nei confronti degli smartphone o la cosiddetta “no look generation”.

Un’analisi però, la possiamo fare: sul modo di vivere gli eventi della nostra vita, la notte nello specifico, dall’avvento massiccio degli smartphone.

Partiamo dal punto di vista economico: c’è crisi!

Davvero? Ai tempi di sms, carte auguri e internet sul cellulare visto come quell’essere demoniaco chiamato WAP, il costo mensile, solo per il traffico, era di circa 1/3 rispetto alla “caccia ai giga” odierna.

I dispositivi stessi erano molto meno cari: un telefonino da 500€ era di altissima gamma, roba da ricchi.

Con la stessa cifra oggi, si compra un smartphone di medio livello.

Per la connettività personale, e sono il primo a fare autocritica, non esiste crisi, anzi. Prendete una qualsiasi pizzeria al sabato sera: una tavolata di 6 amici posa sul tavolo un capitale a 4 zeri in tecnologia.

Poi si entra nel locale: l’ingresso a 10€ è troppo caro!

È cambiata la percezione delle priorità: se prima valeva la pena spendere qualcosa in più per vivere un’esperienza, ora si spende di più per mostrare al mondo un’esperienza.

Le esperienze, appunto, sono proprio quelle che stiamo disimparando a vivere. Serate, concerti, eventi vissuti attraverso quei 5 pollici di schermo con il solo scopo di poterli mostrare al mondo.

La tecnologia ci ha portato una serie infinita di benefici, ma come tutto, bisogna saperla dosare.

La prossima volta che entrate in un locale: alzate gli occhi che la realtà è meglio dell’HD.

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