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18 Nov

NO! SOLO DJ INTERNAZIONALI

Quanto conta essere internazionali?
Nel panorama musicale italiano è semplicemente fondamentale, soprattutto nella dance.
La particolarità, del dover affermarsi al di fuori dei confini nazionali, sta nel fatto che tale riconoscimento è condizione necessaria per poter lavorare ad un certo livello in  Italia.
Mi spiego meglio: prendiamo la punta di diamante dei DJ Italiani nel mondo, Benny Benassi.
Il successo, quello vero, è arrivato con la pubblicazione del suo capolavoro immortale “Satisfaction” che, all’uscita, ha raggiunto l’apice delle classifiche inglesi.
Il fenomeno è poi esploso anche in Italia, ma dopo l’effetto boomerang.
Gli esempi che potrei fare sono tantissimi: Marco Carola, DJ From Mars, Federico Scavo ecc.
Il mercato della nostra penisola è complicato. Siamo un paese piccolo con una lunghissima tradizione artistica e una scarsissima propensione all’acquisto. Per questi motivi gli investimenti sono sempre bassi e tendono a premiare i “cavalli sicuri”, che non tradiscono mai le attese.
Il ragionamento vale in generale per tutti i generi, non a caso, anche nei talent show vocali, la lingua principale è sempre l’inglese e si tende a premiare la figura che può funzionare “internazionalmente”.
Rare eccezioni per i mostri sacri della canzone italiana e per il rap che, da qualche anno, sta vivendo un periodo di gloria (vedremo quanto durerà ancora).
Come per ogni cosa, anche per la musica, noi italiani ci ricordiamo dell’orgoglio tricolore solo quando nostri connazionali riescono a farsi apprezzare dagli altri.
Per entrare dalla porta principale, dobbiamo prima uscire dalla finestra.
Coraggio

Pubblicato in disco
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